Massimo Donati a TheBegbieInside.com: "Di nuovo in Scozia a 35 anni, per una nuova sfida" Hamilton Celtic Glasgow

Massimo Donati a TheBegbieInside.com: “Di nuovo in Scozia a 35 anni, per una nuova sfida”

Passare da una città come Bari a Hamilton, nella Midland Valley scozzese, dev’essere un impatto non da poco. Certo sarà pure la quarta città più grande di Scozia, ma gli ‘Accies’, ovvero l’Hamilton Academical, giocano davanti a 6018 persone, poco a che vedere con i 58.270 del San Nicola. Massimo Donati, centrocampista ex Bari, Milan, Atalanta, Celtic e molte altre, in ogni caso già dalle mie prime domande sembra non curarsene. “Provengo da un piccolo paese (San Vito al Tagliamento, ndr), grande piazza o piccola città per me fa poca differenza – taglia corto – a 35 anni volevo una nuova sfida potendo giocare ancora con continuità”. Una scelta che in estate ha sicuramente colpito. Perché nell’attuale carrozzone del calcio dove giocatori ormai tramontati si regalano pensioni d’oro negli Stati Uniti, in Medio Oriente o in Cina, trovare un calciatore deciso a mettersi in gioco in un campionato duro come quello scozzese, ma ben lontano da ingaggi stratosferici o grande popolarità, rappresenta davvero una rarità. “L’importante era sentirmi parte di un progetto anche a lungo termine, visto che non mi sento ancora un giocatore finito o sulla via del ritiro. La mia passata esperienza con il Celtic Glasgow mi era piaciuta molto, ho colto l’opportunità di tornare. E’ nato tutto un po’ per caso, l’Hamilton si stava allenando in Spagna e mi ha invitato ad allenarmi con loro. Successivamente è nata la possibilità di restare e sono contento di questa nuova avventura, anche se i risultati della squadra per il momento non stanno andando benissimo (il primo successo è arrivato solo sabato, ndr).

“L’Old Firm può rilanciare l’intero movimento”

Massimo Donati a TheBegbieInside.com: "Di nuovo in Scozia a 35 anni, per una nuova sfida" intervista Celtic Old Firm Rangers Hamilton

Il ritorno in Scozia di “Mo mo” Massimo Donati coincide con il ritorno dell’Old Firm in Scottish Premier League. “Il ritorno dei Rangers Glasgow in Premiership è un valore aggiunto per il movimento. Sia i Rangers sia il Celtic si sono rinforzati molto e questo può rilanciare il calcio scozzese anche a livello europeo. Pensare che il Celtic, Campione di Scozia in carica, debba fare così tanti turni preliminari per accedere alla Champions League è incredibile. In ogni caso speriamo che tutto questo possa cambiare. Le partite in Europa giocate a Glasgow vantano un’atmosfera straordinaria, lo dico sia per esperienza quando ho giocato con il Celtic, sia in queste settimane che mi è capitato di assistere a una della gare dei preliminari (Donati ha anche un tatuaggio del Celtic sul petto, ndr).

“Nessuna offerta dal Celtic. Ventura ha meritato la Nazionale”

Prima di firmare per l’Hamilton, Donati fatto una battuta ai tabloid. Una sorta di appello a Rodgers per fargli vestire nuovamente la maglia del Celtic. “A parte gli scherzi, non c’è mai stata la possibilità di un mio ritorno. E’ vero che hanno preso anche giocatori di esperienza come Kolo Touré che ha la mia stessa età, ma credo sia un uomo di fiducia dell’allenatore”. Una fiducia che nei due anni passati a Glasgow Donati aveva ottenuto da parte dei tifosi di cui era un beniamino e di Gordon Strachan che, in particolare nella stagione 2007-2008, aveva puntato sul prodotto del vivaio dell’Atalanta sia in campionato (25 presenze e scudetto conquistato), sia in Champions League (10 presenze), prima del ritorno in Italia al Bari di Ventura. “E’ stato un piacere essere allenato da lui, sono felice per il suo nuovo ruolo. Fa un ottimo calcio, sono convinto che abbia meritato la chiamata della Federcalcio”.

“In Scozia un allenatore può lavorare con tranquillità”

Tra i tanti allenatori avuti da Donati c’è stato anche Fatih Terim, nella sua breve e criticata esperienza al Milan. “Sai, ogni allenatore è fatto a modo suo, io ne ho avuti davvero molti. C’è chi cura di più alcuni dettagli tattici, c’è chi invece lavora in un altro modo. Forse la sua tipologia di lavoro non era molto in linea con quello della società”. Il ruolo di allenatore affascina anche lo stesso Donati, che a fine intervista pensa ad un futuro a lungo termine. “In Scozia un giocatore può affacciarsi al ruolo di tecnico con più tranquillità, avendo al tempo stesso meno pressioni e più opportunità che in Italia. Devo dire che anche questo ha pesato molto sulla mia scelta”. Una scelta controcorrente e quasi anacronistica. Fatta con uno sguardo rivolto al sano piacere di un uomo di calcio desideroso di vivere una nuova esperienza unica… che i soldi degli sceicchi non possono comprare.

Massimo Donati a TheBegbieInside.com: "Di nuovo in Scozia a 35 anni, per una nuova sfida" intervista Celtic

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